I comportamenti di acquisto e le collezioni PE21 definiscono le tendenze moda

Non è cosa del tutto facile riuscire ad interpretare in modo chiaro il linguaggio della moda in una fase in cui – ora più che mai – vi sono così tante culture plurime e frammentate che coesistono e si influenzano a vicenda. Ci sono, però, alcuni elementi pratici che, se ben analizzati, possono esserci di aiuto nel delineare quali delle maggiori tendenze di moda attuali siano dirette conseguenze dell’epidemia in corso.

E’ risaputo che la moda è intrinsecamente legata ai consumatori e ai comportamenti sociali; pertanto, analizzando i comportamenti negli acquisti, possiamo affermare con certezza che la cura di sé, il comfort e il benessere sono priorità che si ritiene prevarranno anche dopo la pandemia.

In particolar modo, Vogue Business ha recentemente gettato luce sulla piattaforma di shopping online Klarna, che rileva informazioni per la sua rete di 200.000 commercianti al dettaglio – inclusi Farfetch, The North Face e Olivia Rubin -, analizzando abitudini di acquisto a livello di prodotto, oltre che insight provenienti dai suoi 90 milioni di clienti online. Di particolare rilevanza, Klarna con la sua app specifica fornisce ai clienti la possibilità di usufruire di una “wish list”, di uno strumento cioè che permette loro di salvare e di condividere con gli amici una lista con tutti i prodotti che vorrebbero acquistare in futuro da specifici marchi. Questo strumento risulta essere, al tempo stesso, una ricca fonte di informazioni utili alle aziende per capire ciò che i consumatori realmente desiderano.

Secondo le informazioni rilevate da Klarna, il 2020 ha visto una crescita in popolarità di quello che è comunemente definito comfort consumerism (letteralmente: consumismo di comfort), che è la propensione ad acquistare beni ritenuti in grado di alleviare l’ansia, che possano aiutare a sentirsi felici e positivi, che abbiano effetti terapeutici in una continua ricerca di consolazione in tempi difficili come quelli attuali. Il settore activewear – quello propriamente sportivo di lusso, legato al tempo libero (=athleisure) si trova in cima alla lista di gradimento, con il 2020 Holiday Retail Report di Klarna che evidenzia che il 79% dei suoi consumatori preferirebbe di gran lunga sentirsi in buona salute piuttosto che benestanti. Le scarpe da ginnastica occupano 9 su 10 posizioni nella wish list delle calzature più desiderate, mentre i prodotti di skincare ne occupano 6 su 10 nella wish list dei 10 prodotti beauty più apprezzati.

Mood Atletico/Dinamico

In un anno difficile in cui i viaggi e le gite fuori porta sono stati limitati globalmente, l’amore per la natura e per il suo potere rigenerativo è stimato essere in forte crescita nel presente e nel futuro prossimo: l’activewear e l’abbigliamento outdoor saranno di risposta all’incremento della domanda di quei benefici fisici e mentali che l’esplorazione di posti sperduti e selvaggi possa conferire. Proposti in diverse versioni nelle collezioni Primavera/Estate 2021, in colori primari o in bianco e nero, in proporzioni extra-lunghe o in tagli corti, volumi restringenti o oversize, giacche a vento, parka e impermeabili diventano fertili campi di sperimentazione dove diventano protagonisti i dettagli funzionali e innovativi, rubati alle attrezzature da sport estremi. In linea di massima, il mood athleisure pervade sempre più l’abbigliamento da giorno a favore di una maggiore praticità quotidiana. Tuttavia, questa non si tratta di una conseguenza diretta della pandemia: l’impresa di trend forecasting WGSN ha rintracciato l’origine di tale tendenza almeno quattro anni fa, di pari passo con le crescenti aspettative di passare più tempo nelle proprie case in conseguenza di uno stile di vita più flessibile e dell’aumento della comodità domestica. La componente “comfort” sarebbe quindi un naturale e inevitabile sviluppo verso l’innovazione volta a rendere la vita quotidiana più facile.

I lockdown globali e la nuova cultura dello Smart Working hanno visto un innegabile cambiamento nel modo in cui ci vestiamo”, ha confermato Celenie Laura Fleur Seidel, editor di Farfetch, riferendosi all’aumento delle vendite del loungewear (vedi Kristina Fidelskaya, Ralph&Russo), scarpe basse e borse più piccole per lo stretto necessario; trend, questi, strettamente legati al senso di comodità che Seidel sostiene rimarranno anche nell’epoca post-pandemica.

Proporzioni balloon & Volumi imbottiti

Proporzioni cosiddette balloon (a palloncino) rispondono al bisogno emotivo di sicurezza e riparo: sviluppati da Jonathan Anderson nella collezione Primavera/Estate 2021 per Loewe, si fondano sull’idea di “rifuggire nell’abito” in tempi di distanziamento sociale. Anche MSGM sceglie silhouette voluminose, dal carattere giocoso, che comunicano una morbidezza fisica, tattile; Dzhus punta invece sull’idea di un bozzolo caldo e protettivo nei confronti del mondo esterno. Giacche e gilet imbottiti da Fendi, Cukovy e Maison Margiela Avant Première esprimono una sensazione di comfort connessa al senso di protezione.

Morbida Maglieria

Il bisogno che i vestiti siano meno restrittivi dà origine ad outfits realizzati completamente in maglia da Proenza Schouler, Stella McCartney e Issey Miyake, solo per citare alcuni nomi. I dolcevita che fungono anche da maschera facciale da Balenciaga richiamano in chi li indossa un bisogno di protezione e benessere psico-emotivo.

Camicie XXL

Le camicie oversize sono una tendenza evidenziata da Harper’s Bazaar: viste sulle passerelle di Sacai, Michael Kors, Balenciaga, Schiaparelli e Valentino, la componente confortevole è qui nell’eleganza facile, effortless; nei volumi fluttuanti realizzati in popeline dai colori tenui. Possono essere indossate come abiti, mostrate super lunghe o super larghe.

Prairie dresses & Nap dresses

Gli abiti prairie e i “nap dresses” (Rodarte, Anna Sui, Erdem, Nicole Miller, Custommade) sono tra i trend più evidenti del 2020 – che rimarranno anche nel 2021 – per la loro versatilità, la loro femminilità informale e la facile adattabilità ad ogni tipo di corporatura. “Tendiamo a sentirci “vestite meglio” quando indossiamo un abito piuttosto che un altro capo d’abbigliamento, scegliere quindi un tipo di abito confortevole durante una pandemia ha perfettamente senso”, ha spiegato la psicologa Carolyn Mair a Refinery29.

Vita stretta

Le giacche strette in vita sono invece una tendenza messa in evidenza da Vogue: pilastro dell’eleganza e del glamour nel secondo dopoguerra, la Bar Jacket è ora riproposta e sottoposta a nuovi restyling come parte imprescindibile di un outfit comodo e pratico. (Christian Dior, Alexander McQueen, Carolina Herrera, Wales Bonner, Altuzarra).

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